Chiara Turati
“Gioco anch’io?” – “No, tu no!” Effetti dell’ostracismo nell’infanzia
L’esclusione sociale, ovvero l’esperienza di essere messi da parte fisicamente o emotivamente, è un fenomeno in grado di minacciare il bisogno psicologico fondamentale di appartenenza a un gruppo, e di generare insensibilità emotiva e cognitiva in chi ne fa esperienza. Questo fenomeno può verificarsi in molti modi e occasioni, per esempio quando si è emarginati al parco giochi, oppure quando si è vittima di bullismo a scuola, o si è isolati sul lavoro. Una forma molto subdola e frequente di esclusione sociale è l’ostracismo, che si verifica quando un individuo viene ignorato. La ricerca sugli adulti ha dimostrato che l’ostracismo altera le risposte cognitive e comportamentali modulando la percezione delle informazioni sociali. In particolare, chi viene ostracizzato e pensa di poter essere successivamente reincluso tenderà a mettere in atto comportamenti che possano favorire la reinclusione (per esempio, compiacere l’altro). Al contrario, quando l’escluso riterrà improbabile la reinclusione, si innescheranno comportamenti antisociali e aggressivi, volti a ristabilire il controllo piuttosto che le connessioni sociali. Alcune ricerche hanno preso in esame, negli adulti, la percezione delle espressioni emotive facciali a seguito di esclusione sociale e hanno dimostrato la presenza di una propensione a prestare attenzione e imitare maggiormente volti sorridenti, che segnalano affiliazione. Inoltre, i bambini in età scolare hanno dimostrato una precoce sensibilità all’ostracismo.
Come e quando emerge questa precoce sensibilità all’esclusione sociale? Anche nella prima infanzia l’essere umano modifica i suoi comportamenti, pensieri e percezioni emotive in risposta all’ostracismo?
È per cercare di rispondere a queste domande e in questo contesto che si inserisce il progetto di ricerca MOTION sovvenzionato dalla Commissione Europea tramite un bando Marie Sklodowska-Curie Innovative Training Network e condotto all’interno del Bicocca Child&Baby Lab presso il Dipartimento di Psicologia. La ricerca, tuttora in corso, è volta a indagare gli effetti dell’ostracismo vs inclusione sociale sui comportamenti e sulla percezione delle emozioni in bambini di 13 mesi di vita. Per fare ciò, i bambini vengono coinvolti in una procedura nota come Cyberball, in cui i partecipanti possono essere inclusi o ostracizzati da altri due giocatori in un gioco in cui ci si passa una palla. Vengono registrate le loro risposte comportamentali all’inclusione ed esclusione sociale e, poco dopo, la loro attività elettroencefalografica (EEG) in risposta a espressioni emotive di paura, rabbia e felicità. I risultati preliminari di questo progetto suggeriscono che anche durante l’infanzia l’essere ostracizzati modula il comportamento del bambino: per esempio il bambino escluso tende ad assumere una postura in cui si ritrae dagli interlocutori. Inoltre, per quanto riguarda l’elaborazione neurale delle espressioni emotive, i bambini ostracizzati elaborano più velocemente i volti sorridenti, suggerendo l’attivazione di un meccanismo attentivo volto a facilitare una successiva reinclusione. Una volta concluso, lo studio potrà fornire conoscenze fondamentali per comprendere l’influenza del contesto sociale sulla percezione di stimoli emotivi e avrà potenziali ricadute a livello educativo, sensibilizzando genitori e insegnanti circa l’importanza, fin dai primi mesi di vita, di un ambiente sociale inclusivo.
This project has received funding from the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme under the Marie Skłodowska-Curie grant agreement No 76529
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