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Alberto Pastori

Area della Ricerca e Terza Missione

Green Plus Building: edifici per il nostro pianeta

Le problematiche ambientali oggi incidono molto sulle fasi di progettazione, costruzione e gestione degli edifici: i Green Plus Building vogliono essere spazi eco-compatibili, focalizzati sull’ottimizzazione delle risorse e sulla riduzione dell’impatto ambientale.

Le attività umane sono capaci di influenzare l’ambiente in modo negativo o positivo attraverso il consumo di risorse, i cambiamenti climatici o la perdita di biodiversità. Queste azioni determinano un forte impatto su tutto ciò che ci circonda. I fattori in grado di stabilire l’impatto ambientale dell’uomo sono molteplici: la perdita della biodiversità, i cambiamenti climatici, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, il consumo eccessivo di risorse naturali, gli impatti sulla salute umana e la dislocazione delle comunità.

Green Plus Building: cosa sono

Non è un segreto che questo è un tema piuttosto discusso dall’opinione pubblica e non solo. Le possibili soluzioni sono pensate affrontando ogni aspetto e punto di vista della vita umana: dai mezzi di trasporto alle case, dalle risorse tecnologiche alla produzione di cibo. In questo numero di Bicocca Research affronteremo il tema dei Green Plus Buildings. Questi edifici promettono una riduzione dei consumi creando un basso impatto ambientale senza rinunciare ai comfort a cui siamo abituati. Con l’attenzione sempre più rivolta verso le problematiche ambientali, le fasi di progettazione, costruzione e gestione degli edifici sono molto cambiate negli ultimi anni.

Il loro approccio, infatti, considera ora diversi aspetti che prima forse non erano centrali: l’efficienza energetica, l’utilizzo di materiali sostenibili, la qualità dell’aria interna e l’integrazione con l’ambiente circostante.

Green Plus Building
Green Plus Building

La volontà oggi non è soltanto la costruzione di spazi salubri e confortevoli per chi li vive. L’obiettivo è avere spazi eco-compatibili, focalizzati sull’ottimizzazione delle risorse e sulla minimizzazione dell’impatto ambientale. Come riuscirci? Elementi come l’orientamento dell’edificio, l’uso di materiali ecocompatibili e sistemi energetici rinnovabili sono diventanti fondamentali per creare strutture che siano veramente sostenibili.

Fatta questa panoramica, prima di continuare, è bene chiarire che cosa si intende con il termine Green Plus Building. Ebbene, i Green Plus Building sono quegli edifici classificati Grade A -ovvero con pianta di piano minima di 800 mq e che sono stati oggetto di riposizionamento negli ultimi 10 anni, con particolare attenzione a lobby, impianti, flottanti/controsoffitti, facciata e isolamento acustico-, che abbiano anche ottenuto almeno una certificazione tra LEED, BREEAM, NZEB.

Green Plus Building: risponde Giancarlo Patri

Per avere maggiori informazioni in merito e approfondire al meglio l’argomento abbiamo incontrato Giancarlo Patri. Il nostro ospite è Responsabile della Gestione degli Investimenti presso Kervis SGR, Gruppo fondato nel 2011 specialista in investimenti immobiliari.

Patri desidera subito fare una specifica a proposito delle certificazioni. La bontà delle performance energetiche degli edifici, che risulta essere uno degli aspetti di maggior interesse per i tenant (inquilini, ndr), non viene effettivamente misurata con l’ottenimento di certificazioni BREEAM e LEED. Esse, infatti, si focalizzano spesso invece sull’analisi delle performance durante la fase di costruzione dell’immobile più che sull’effettiva performance dello stesso una volta attivato.

La certificazione NZEB, come distinzione dagli edifici “Grade A” per evidenziare una connotazione ancora più “green”, sta diventando sempre più di prassi nell’ultimo periodo. Patri infatti conferma come «la qualifica di immobile NZEB è forse quella maggiormente in grado di monitorare le emissioni di CO2 sia nella fase di costruzione sia durante la vita effettiva dell’immobile. Per questo motivo è anche quella che sarà oggetto di maggior richiesta da parte dei tenant. Infatti, essi vedono sempre più certificazioni LEED e BREEAM come uno standard di cui un immobile deve ormai essere dotato».

Salvatore Torrisi

Prorettore alla Valorizzazione della Ricerca

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Chi opera sul territorio

Abbiamo chiesto a Patri chi sono gli operatori che li stanno sviluppando e a chi si rivolgono principalmente. Giancarlo Patri ci ha spiegato come «l’ottica sostenibile è ormai trasversale a tutte le asset class, da residenziale, a uffici, logistica e non solo. Per quanto riguarda il settore uffici nello specifico, i tenant sono sempre più alla ricerca (oltre che della qualità degli spazi) di risparmio energetico e sostenibilità ambientale – come anticipato, le multinazionali cercano più NZEB, rispetto a LEED e BREAAM che ormai sono un must; di Servizi, che se presenti nel vicinato, non sono necessari nell’immobile. Le amenities diventano fondamentali quando la location è poco servita; e infine, cercano una micro-location coerente con il proprio core business. E’ ricercata la vicinanza di tenant simili attivi nello stesso settore. In particolare immobili ad uso ufficio, singoli e non parte di un ecosistema office in contesti puramente residenziali soffrono molto rispetto al passato».

Inoltre, fa presente che Kervis, oltre a BiM che conosciamo molto bene, è attualmente attiva su questo fronte con diversi progetti in varie asset class. Tali progetti spaziano tra office, logistica e il living. Tra questi:

  • BiM – Viale dell’Innovazione 3, Bicocca, Milano – immobile ad uso ufficio progettato per ottenere le più importanti certificazioni verdi internazionali. Alcuni esempi: LEED Platinum, BREEAM Excellent, Well Gold e WiredScore.
  • Project Milione – 2 immobili logistici in fase di sviluppo rispettivamente a Castel Guelfo (BO) e Trecate (NO). Il target è l’ottenimento di una certificazione LEED platinum. Per raggiungere tale obiettivo si prevede una presenza massiccia di pannelli fotovoltaici in copertura, ben oltre il minimo previsto per legge.
  • AL30 Ampère Living – in zona Città Studi a Milano, conversione residenziale di un precedente immobile ad uso uffici in 54 appartamenti di classe energetica A/A+ e con una dotazione di amenities che faciliteranno la socialità condominiali. Si tratta di una delle prime iniziative nel settore residenziale che prenderà luce con caratteristiche di allineamento alla tassonomia europea.

Alberto Pastori

Area Ricerca e Terza Missione

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Gli obiettivi dei Green Plus Building

Alla fine del nostro incontro con Giancarlo Patri gli chiediamo quali sono gli obiettivi che i Green Plus vogliono raggiungere e subito ci fa presente come «al momento la classificazione di edifici “green plus” si focalizza esclusivamente sulla componente e sulle performance ambientali ed energetiche dell’immobile. C’è da sottolineare come la parte social sia sempre più un driver fondamentale per i tenant, e di conseguenza un aspetto ormai non più trascurabile da parte dei Landlord».

Per finire, inevitabile una domanda sull’impatto sociale che questi “Edifici Verdi” possono presentare. Patri non usa giri di parole. Molto sinceramente ci spiega che la misurazione dell’impatto sociale è uno degli aspetti maggiormente sottoposto a discussione nell’ultimo periodo. «Fino a oggi» conclude il nostro ospite «la misurazione della componente “S” si è basata principalmente su aspetti qualitativi piuttosto che su KPI effettivamente misurabili». Conferma inoltre come negli ultimi tempi «stanno comunque aumentando sempre più i tentativi di misurazione di questi aspetti tradizionalmente non misurabili. Tra quelli che meritano un approfondimento c’è sicuramente il cosiddetto SROI (Social Return on Investment), in grado di quantificare l’impatto sociale in termini monetari».

Patri ci tiene a segnalare che Nomisma (società per studi settoriali e territoriali, ricerche economiche, intelligence di mercato, advisory strategico e consulenza) ha sviluppato un tool ad hoc e che anche Kervis si trova in una fase preliminare di analisi per capirne le potenzialità.

Green Plus Building: la sostenibilità come elemento primario

Dalla chiacchierata con Giancarlo Patri appare chiaro che i temi legati alla sostenibilità sono diventati rilevanti nel considerare la qualità di un edificio, a cui si chiede di abbinare comfort e salubrità degli ambienti a prestazioni energetiche efficienti e a basso impatto ambientale. Ottenere la certificazione di un edificio con uno standard di edilizia sostenibile non è quindi soltanto una strategia commerciale e comunicativa per aumentare il valore dell’immobile. La certificazione è diventata molto di più: è una scelta che guarda da vicino la responsabilità che abbiamo verso il nostro pianeta.

Alberto Pastori

Area della Ricerca e Terza Missione

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