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Area Ricerca e Terza Missione

Università della Terza Età: l’impegno di Bicocca e il suo impatto sociale

Un forte e deciso impatto sociale è dato dal collegamento tra le Università tradizionali e la propria comunità di riferimento grazie alle collaborazioni con le Università della Terza Età. Tali collaborazioni forniscono agli anziani (ma non solo) una piacevole inclusione sociale e un innalzamento dell’apprendimento e delle conoscenze.

 Le Università della Terza età sono istituzioni culturali e formative non accademiche che non richiedono titoli di studio particolari e destinate ad adulti e anziani, ma aperte anche a chiunque abbia compiuto i 18 anni. Il loro scopo è da sempre quello di promuovere l’apprendimento permanente, la socializzazione, l’invecchiamento attivo e il benessere culturale e personale. In queste strutture, la conoscenza è intesa come un nobile valore atto all’arricchimento personale: le università della terza età infatti non hanno come obiettivo la formazione professionale o il rilascio di titoli accademici riconosciuti. Inoltre, è bene sottolineare come le Università della Terza età siano basate sul volontariato: i docenti, infatti, sono spesso volontari o esperti, non necessariamente ricercatori universitari: il livello culturale è sempre molto alto ed è possibile imparare o approfondire qualsivoglia materia.

Le Università delle Terza Età e Bicocca

Sono ormai diversi anni che l’Università di Milano-Bicocca offre lezioni dedicate a Unitre e Umanitaria. Molti docenti afferenti da aree disciplinari diverse (sia umanistiche sia scientifiche, per intenderci) si sono mostrati subito aperti alla collaborazione cogliendo l’occasione di mettere a disposizione ciò che hanno appreso in anni di studio con una parte importante della cittadinanza.

Il CdA della nostra Università ha approvato durante la seduta di Settembre 2025 una Convenzione tra UNIMIB e Unitre Milano. L’Ateneo infatti ha interesse a sviluppare collaborazioni volontaristiche nell’ambito delle iniziative di apprendimento permanente (life long learning), anche al fine di valorizzare il suo legame con il territorio di appartenenza e di consentire a porzioni sempre più estese della popolazione di beneficiare dei dividendi culturali legati alla presenza di Università sul loro territorio, anche nell’ottica di sviluppo della terza missione. 

Università Terza Età

Abbiamo chiesto al professor Silvio Bolognini, coordinatore di Unitre Milano, di raccontarci la sua esperienza illustrando il modus operandi di Unitre. 

Le Università delle Terza Età: intervista a Silvio Bolognini

Come può essere descritta Unitre? «Unitre è considerata» spiega il professore «come una “comunità del sapere” di livello universitario e di qualificazione accademica rivolta a tutti coloro che intendono frequentare, in piena libertà, un proprio piano di studi e tutti i corsi che desiderano approfondire tra gli oltre 450 proposti».

Quale impatto ha avuto (e possiede tutt’ora) Unitre sulla cittadinanza? Bolognini non nasconde che la partecipazione all’Università è sempre stata vissuta a 360 gradi dagli studenti facilitati dal contesto in cui si trova, il quale ha avuto un riscontro significativo. Bolognini coglie l’occasione per fare una panoramica di Unitre: «inizialmente l’azione era accademica poiché lo stampo dell’insegnamento era di genere universitario culturale-formativo piuttosto che sociale. La politica dell’Università è sempre stata caratterizzata da due fattori: un’offerta sempre alta per l’utenza, sia in termini numerici sia di ore a settimana, e la quantità di materie erogate, che ad oggi ammontano a 700 corsi (circa 40mila ore didattiche)».

Il professore si sofferma poi su come sono cambiate le cose in seguito alla pandemia. In generale, spiega Bolognini, «c’è stato un aumento continuo di corsi e utenza fino al Covid, il quale ha cambiato tutto. Molte attività che prima si facevano in comune sono finite nel digitale portando a 2 conseguenze: da una parte c’è stata una riduzione degli accessi e un cambiamento di gusti e idee della gestione del tempo da parte dei soggetti (prima era molto standard: si iniziava la mattina e la sera si tornava a casa); dall’altra parte si è resa necessaria la creazione di una piattaforma in grado di poter gestire i vari corsi e continuare a fornire ciò che era richiesto».

«L’attività digitale però» continua il professor Bolognini «ha fortunatamente funzionato molto bene: Unitre poteva contare su 350 attività curriculari per 20 ore di insegnamento nella piattaforma (mentre i corsi in presenza erano 100). Negli anni successivi all’emergenza Covid le attività hanno ripreso gradualmente ad essere in presenza ma con numeri di frequentanti e proposte ancora contenute rispetto a prima. Oggi molte persone preferiscono una modalità ibrida, alternando i corsi in presenza con i corsi online mentre negli anni precedenti era o in presenza o digitale».

Ma chi frequenta le lezioni? Il professore risponde che fino al Covid il 40% delle persone fruitrici dei corsi proposti erano pensionati (dai 65 anni in avanti); il 30% era composta dagli adulti (in genere dai 35 ai 65 anni di età); il resto i più giovani…

La nostra chiacchierata con Bolognini non poteva concludersi senza una domanda relativa alle collaborazioni con il nostro Ateneo. Ebbene, da 3 anni è in corso con UNIMIB un progetto sulla terza missione in cui, in seguito alla precisa richiesta di Unitre, relativamente ad ambiti disciplinari in cui è più difficoltoso trovare dei collaboratori (spesso per attività scientifiche), le Università si accordano per l’ingaggio dei docenti che andranno a Unitre per l’insegnamento.

Università Terza Età

Università Terza Età: Daniele Vola e Umanitaria

Il nostro approfondimento sulle Università della Terza età continua con Daniele Vola della Società Umanitaria, una delle istituzioni storiche di Milano, nata nel 1893. La Società, nonostante il passare del tempo, prosegue imperterrita con una intensa attività sociale e culturale su tutto il territorio italiano, frutto di una progettualità diversificata su vari fronti di intervento – dal disagio scolastico alla formazione professionale, dall’avviamento al lavoro alla promozione dei giovani – grazie ad un’equipe di esperti attivi in vari settori ed ai tanti sostenitori che, idealmente e materialmente, fanno sentire la loro partecipazione e il loro appoggio.

La Società Umanitaria e il suo impegno verso l’educazione permanente si concretizza da trent’anni attraverso Humaniter, uno dei più articolati programmi culturali rivolti alla terza età. Nato a Milano nel 1994, si è progressivamente esteso anche alle sedi dell’Umanitaria di Napoli e Roma, consolidandosi come punto di riferimento per cittadini adulti e senior desiderosi di continuare a formarsi, coltivare interessi e relazioni in un contesto aperto e inclusivo.

Humaniter propone ogni anno un’ampia offerta di corsi, laboratori e attività culturali pensati per rispondere a molteplici bisogni: dalla crescita personale allo sviluppo della creatività, dallo scambio generazionale al contrasto alla solitudine. Al centro del progetto c’è un’idea forte di comunità educante, fondata sulla partecipazione attiva di docenti volontari — un vero patrimonio civico e culturale — e sullo scambio attivo tra discenti adulti e corpo docente, in un circolo virtuoso di stimolo reciproco e arricchimento comune. 

Dal 2020, l’offerta culturale si è ulteriormente arricchita grazie al progetto “La Bicocca in Umanitaria”, nato da un accordo quadro tra Società Umanitaria e la nostra Università. L’iniziativa prevede un ciclo annuale di seminari online, gratuiti per i soci, condotti da docenti universitari e rivolti principalmente agli over 60. I temi spaziano dalla psicologia alla filosofia, dalla sostenibilità alla cittadinanza, affrontati con linguaggio divulgativo e modalità interattive. 

In questo contesto, l’Associazione Nestore (associazione autonoma con sede presso la Società Umanitaria, da anni attiva nella promozione dell’invecchiamento attivo, della solidarietà tra generazioni e della riflessione sulla qualità della vita nella terza età) è partner di progetto, e i suoi soci partecipano regolarmente ai seminari, contribuendo alla vitalità e alla diffusione dell’iniziativa. 

Il progetto “La Bicocca in Umanitaria” ha consolidato una rete virtuosa tra istituzioni culturali, accademiche e associative, capace di valorizzare i saperi, rafforzare le reti sociali e promuovere l’apprendimento permanente, l’invecchiamento attivo e il protagonismo civico delle persone adulte.

Umanitaria e Bicocca: qualche domanda a Carla Facchini

Abbiamo chiesto alla professoressa Carla Facchini, già direttrice del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, oggi docente a contratto nel Dipartimento di Medicina e referente per i corsi presso Umanitaria, un approfondimento riguardo l’esperienza di Bicocca in tale Società, iniziata dall’a.a. 2020-2021. «Da quell’anno» ci racconta la professoressa «ogni anno ci sono stati 12-15 corsi, ognuno da 2-5 incontri, tutti della durata di due ore. Il numero di iscritti ai singoli corsi è compreso tra 25 e 90, mentre, dato che molti hanno seguito più corsi, i partecipanti sono stati, ogni anno, circa 300»

Università Terza Età

La professoressa Facchini continua spiegando come l’iniziativa, prevista in principio per i soci di Umanitaria, storica istituzione socio-culturale milanese, si è estesa in seguito ai soci dell’Associazione Nestore, APS, il cui scopo è la promozione di un invecchiamento attivo. Questo ha permesso sia di allargare la platea dei partecipanti, sia di rafforzare le sinergie tra i due Enti, costituendo un valore aggiunto dell’iniziativa. Per tutti la partecipazione è, ovviamente, a titolo gratuito.

«La pluralità di Dipartimenti coinvolti (Biotecnologie e Bioscienze, Giurisprudenza, Medicina, Psicologia, Scienze della Formazione, Scienza dei Materiali e Sociologia) ha garantito percorsi formativi decisamente variegati. Inoltre, sempre per offrire un’ampia gamma di temi trattati e poter coinvolgere anche i partecipanti degli anni precedenti, ogni anno alcuni docenti mutano, mentre gli altri modificano gli argomenti proposti» spiega la professoressa.

Ma in che modalità avviene l’erogazione e la fruizione dei corsi? «Tutti i corsi si sono svolti con modalità on line, utilizzando la piattaforma di Umanitaria» ci dice Facchini «tale modalità da un lato ha agevolato la partecipazione di residenti in altre città (Umanitaria ha sedi anche a Roma e a Napoli), dall’altro ha permesso di creare un ‘clima’ molto interattivo, dato che è risultato molto semplice, tramite la chat, porre domande e fare considerazioni visibili a tutti».

Come ci spiega la professoressa Facchini, i corsi sono stati pubblicizzati sia nelle newsletter settimanali di Umanitaria e di Nestore, sia sui relativi siti, nei quali sono stati riportati modalità di iscrizione, date/orari degli incontri e tutti i programmi. Infine, rimarca due aspetti importanti: il ruolo organizzativo di Umanitaria (raccolta delle iscrizioni, gestione dei link per i collegamenti, supporto a eventuali richieste dei docenti, ecc.) e l’elevato l’apprezzamento dei partecipanti (rilevato anche da apposita scheda), per tutti i corsi, compresi quelli su temi complessi e/o specialistici.

Alla domanda se l’esperienza Bicocca-Umanitaria si può definire positiva, la professoressa risponde così: «La convenzione prevede inoltre la possibilità per i dipendenti di Milano-Bicocca di iscriversi a Umanitaria a tariffe scontate e, per gli studenti, di svolgere attività di stage e di tesi su temi concordati. Si può quindi ritenere tale esperienza molto positiva, specie in un’ottica di Terza Missione e di rapporto dell’Università col contesto in cui opera».

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Università della Terza Età: Franca Morazzoni spiega la collaborazione UNIMIB-UNITRE Milano

Per concludere, abbiamo chiesto anche alla professoressa Franca Morazzoni, referente per i corsi UNIMIB svolti a Unitre Milano, già presidente della Scuola di Dottorato di Ateneo, di raccontare la sua esperienza. Bicocca offre lezioni dedicate a Unitre Milano dall’anno accademico 2019/2020 e gli aderenti a questa Associazione possono partecipare gratuitamente.

Anche in questo caso, i docenti di Bicocca che collaborano a questa iniziativa appartengono a differenti aree disciplinari, dall’ambito umanistico a quello scientifico. Questo facilita la conoscenza ad una parte importante della cittadinanza aspetti rilevanti del loro sapere. Ma in tutto questo, la comunità di Bicocca ha delle agevolazioni? «Certo» risponde la professoressa Morazzoni «nell’ambito degli Accordi con Unitre Milano i dipendenti UNIMIB possono iscriversi a tali Associazioni a tariffe scontate mentre gli studenti dell’Ateneo hanno la possibilità di svolgere attività di stage e di tesi, relativamente alle discipline di comune interesse».

La professoressa sottolinea come «la didattica proposta riguarda anche le così dette scienze dure, in generale poco trattate in ambiti didattici di questo tipo. In particolare sono risultati molto graditi i corsi di Astrofisica, di Chimica generale, di Scienze Naturali, Informatica. Tutti i corsi sono per la maggior parte tenuti on line, consentendo così una frequentazione più vasta ed agile».

 Anche la professoressa Morazzoni considera l’esperienza con UNITRE positiva tanto che «l’Ateneo di Milano–Bicocca» conclude «continua a sostenere queste iniziative di apprendimento permanente per valorizzare il legame sociale con il territorio e la città e contribuire così a collocarsi come un’Università di eccellenza non solo sul fronte della Didattica e della Ricerca, ma anche su quello della Terza Missione».

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