Luigi Di Pace
Crowdfunding, quando la reputazione aziendale comincia dal basso
Può il crowdfunding essere uno strumento di responsabilità sociale o anche di marketing per le aziende? Può essere un canale a valore aggiunto per la costruzione e gestione della reputazione aziendale?
La risposta sembra essere affermativa, considerato l’interesse crescente da parte delle aziende a questo particolare canale della finanza alternativa.
Ci riferiamo in particolare al crowdfunding basato sulle ricompense che si è prestato e si presta ad essere uno spazio di visibilità e costruzione del brand per diverse imprese. Ciò è confermato anche dall’interesse dimostrato delle aziende verso i Network, ossia gli spazi dedicati a specifici programmi come, ad esempio, quello BiUniCrowd sul sito Produzioni dal Basso.
L’adesione da parte di un’azienda a un bando lanciato da un soggetto terzo attraverso contributi finanziari ai progetti che vengono selezionati è un tipico esempio del modo in cui il crowdfunding è entrato a fare parte delle iniziative di marketing ma soprattutto di responsabilità sociale. La modalità del cofinanziamento al 50 per cento dei progetti selezionati è solo una delle possibili alternative. Diverse sono infatti le modalità di adesione e spesso l’unico limite è la creatività: si va appunto dal cofinanziamento al 50 per cento rispetto all’obiettivo da raggiungere, al raddoppio della donazione e ad altre possibili collaborazioni che vanno sotto il nome del match funding.
Ma qual è dunque il valore aggiunto che il crowdfunding e in particolare il crowdfunding universitario può dare alle aziende?
Si possono indicare soprattutto due aspetti. Il primo è che attraverso programmi come BiUniCrowd le aziende entrano a pieno titolo nel processo di innovazione e diffusione della conoscenza attivato dalle università. Il secondo è che il supporto delle aziende va in modo molto diretto ai soggetti spesso più giovani e dinamici e questo costituisce senz’altro un punto di forza a favore dell’investitore.
Rispetto a una campagna promozionale di tipo tradizionale, i vantaggi non solo in termini di costi ma soprattutto in termini di pubblici raggiunti. L’adesione a un network di crowdfunding infatti permette alle aziende di entrare in contatto con target che normalmente non rientrano tra quelli raggiunti attraverso le campagne di advertising. Molto spesso si tratta anche di pubblici totalmente diversi da quelli già raggiunti dall’azienda. Anche per questo motivo il crowdmarketing sta avendo in questi anni un notevole sviluppo in termini di investimenti. Rappresentative in tal senso iniziative come il Salone della responsabilità sociale, che si tiene ogni anno a Milano, nel corso delle quali le aziende incontrano i soggetti che promuovono iniziative strutturate di crowdfunding.
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