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Giovanni Crosta

Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra

La geotermia in Bicocca per la transizione energetica nelle aree urbane

La risposta dell’Ateneo alla sfida energetica viene anche dalla geotermia superficiale. Questa tecnologia permette di scambiare calore con il sottosuolo, sfruttando la presenza dell’acqua di falda, e di ridurre drasticamente le emissioni dovute al riscaldamento/raffrescamento degli edifici.

La risposta dell’Ateneo alla sfida energetica viene anche dalla geotermia superficiale. Questa tecnologia permette di scambiare calore con il sottosuolo, sfruttando la presenza dell’acqua di falda, e di ridurre drasticamente le emissioni dovute al riscaldamento/raffrescamento degli edifici.

Secondo il gruppo di ricerca di geotermia del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra, coordinato dal Prof. Giovanni Crosta, si tratta di una soluzione promettente per affrontare la transizione energetica nelle grandi città, tra cui Milano, dove si concentrano la maggior parte delle emissioni e la domanda energetica è destinata ad aumentare.

Da oltre 6 anni, nel gruppo di ricerca, sono in corso attività di monitoraggio e modellazione alla scala metropolitana, in collaborazione con gli enti gestori, per quantificare la sostenibilità della geotermia superficiale, nel tempo e nello spazio, nonché le implicazioni sul sottosuolo urbano. È inoltre dimostrato che le attività umane in aree densamente antropizzate rilasciano calore nel sottosuolo generando un’isola di calore sotterranea che forse, in futuro, saremo in grado di mitigare proprio grazie alla geotermia.

Il nascente progetto MUSA, tra i suoi obiettivi, si confronterà con la necessità di validare a scala di quartiere o del singolo edificio il modello (già operativo) di gestione della risorsa geotermica a scala urbana considerando la sostenibilità e l’interazione tra le notevoli installazioni presenti nella nostra città.

I progetti di riqualificazione energetica del nuovo edificio U19, degli edifici di Piazza della Scienza e della Piazza stessa, costituiranno campi di sperimentazione alla scala di quartiere dove poter “far scuola” sull’integrazione tra edifici esistenti e applicazioni energetiche innovative (geotermia e fotovoltaico, depavimentazione e blue-green infrastructures) in collaborazione attiva con partners pubblici e privati.

I due progetti rappresentano l’occasione ideale per valorizzare l’uso dell’energia geotermica nella riqualificazione di edifici esistenti o di interi quartieri. Grazie allo sviluppo di modelli di calcolo e al monitoraggio della falda acquifera si valuterà la posizione ottimale dei pozzi geotermici di presa e resa massimizzando l’efficienza energetica del sistema.

È in fase di studio la fattibilità di alimentare gli impianti geotermici tramite l’energia prodotta da pannelli fotovoltaici installati sulla copertura degli edifici, riducendo ulteriormente le emissioni. L’isolamento termico delle strutture verrà studiato tramite la realizzazione di pareti verdi prevedendo inoltre l’irrigazione mediante l’acqua estratta per l’impiego geotermico.

Gruppo Giovanni Crosta

Giovanni Crosta, Riccardo Castellanza, Paolo Frattini, Alberto Previati e Valerio Silvestri

Giovanni Crosta

Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra

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