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Elena Agnese Valsecchi

Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra

Life Conceptu Maris: il concept di nuova generazione per il monitoraggio della biodiversità mediterranea

Il progetto ha tra i suoi obiettivi principali quelli di migliorare la conoscenza dello stato di conservazione di cetacei e tartarughe marine del Mediterraneo

Si chiama LIFE CONCEPTU MARIS (CONservation of CEtaceans and Pelagic sea TUrtles in Med: Managing Actions for their Recovery In Sustainability) il progetto finanziato dalla Commissione Europea che sta per decollare in Bicocca. Il progetto raggruppa diversi partner nazionali e internazionali complementari tra loro, comprendenti organizzazioni scientifiche, autorità di gestione locali e regionali e compagnie di navigazione: tutti impegnati in uno sforzo sinergico che mira a fornire un approccio integrato di “best practice” per migliorare il monitoraggio e la conservazione di specie minacciate, con enfasi sui grandi vertebrati, quali indicatori compositi dei processi ecologici nel bacino Mediterraneo. I dati osservativi, oceanografici e genetici (DNA ambientale) saranno raccolti simultaneamente da traghetti in corso, grazie a una collaborazione a lungo termine con compagnie di navigazione e secondo protocolli ben consolidati e integrati con dati esistenti raccolti dai traghetti negli ultimi quindici anni come parte del programma FLT Med Net, coordinato dalla Dr. Antonella Arcangeli di ISPRA.

Il progetto ha tra i suoi obiettivi principali quelli di migliorare la conoscenza dello stato di conservazione di cetacei e tartarughe marine del Mediterraneo e di individuare le aree di interesse biologico, quali corridoi ecologi e zone cuscinetto, al fine di fornire elementi utili all’identificazione dei siti dove sarebbe prioritario istituire aree marine protette di alto mare, che possano rientrare nella rete comunitaria del siti N2000, dando così un contributo concreto a sostegno della strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030. Si partirà dal Mar Tirreno, che costituisce la core area del progetto dove tutti i diversi approcci metodologici, già validati singolarmente, verranno per la prima “orchestrati” per la definizione di un protocollo “sinfonico” che verrà, dal secondo anno del progetto, esteso anche al Mediterraneo nord-occidentale (dal Mar Ligure fino allo Stretto di Gibilterra) e al Mar Adriatico.

L’Università di Milano-Bicocca, nella figura della Dr. Elena Valsecchi ecologa molecolare del DISAT, è il partner co-ideatore del progetto insieme ad ISPRA e si occuperà di tutta la parte relativa alla raccolta, lavorazione, sequenziamento ed elaborazione dati relativi al DNA ambientale (eDNA) raccolto su tutte le rotte (15), nonché la creazione della prima banca nazionale (forse europea?) di DNA ambientale marino del Mediterraneo, avvalendosi del protocollo messo a punto lungo una rotta pilota (Valsecchi et al. 2021, Frontiers in Marine Sciences, https://doi.org/10.3389/fmars.2021.704786).

Elena Agnese Valsecchi

Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra

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