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Andrea Franzetti

Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra

LIFE CAPTURE, un progetto per la gestione sostenibile di siti contaminati da sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS)

LIFE CAPTURE è un progetto finanziato dal programma europeo LIFE AMBIENTE per circa 5 milioni di euro. Il progetto è coordinato dalla azienda belga ABO e vede la partecipazione di 8 istituzioni europee tra istituti di ricerca e aziende pubbliche o private. Tra i partner italiani del progetto figura l’Università di Milano Bicocca con il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra, insieme al Politecnico di Milano e Acquaviva, gestore del servizio idrico integrato della provincia di Vicenza.

LIFE CAPTURE è un progetto finanziato dal programma europeo LIFE AMBIENTE per circa 5 milioni di euro. Il progetto è coordinato dalla azienda belga ABO e vede la partecipazione di 8 istituzioni europee tra istituti di ricerca e aziende pubbliche o private.  Tra i partner italiani del progetto figura l’Università di Milano Bicocca con il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra, insieme al Politecnico di Milano e Acquaviva, gestore del servizio idrico integrato della provincia di Vicenza.

L’obiettivo generale di LIFE CAPTURE è sviluppare metodi di gestione sostenibili per il trattamento delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nel suolo e nelle acque sotterranee.

Ci si propone di sviluppare un protocollo robusto per l’analisi di PFAS, che è attualmente carente, e di ampliare lo spettro della famiglia PFAS che può essere analizzato. LIFE CAPTURE propone un protocollo robusto che segue un approccio scaglionato per: quantificare la presenza di qualsiasi tipo di PFAS; quantificare le concentrazioni di un gruppo prestabilito di PFAS ben studiati; determinare se sono presenti concentrazioni significative di altri PFAS; quantificare e qualificare quegli altri PFAS.

Durante l’indagine su un sito contaminato è attualmente considerata una buona pratica osservare solo le concentrazioni. L’uso delle misurazioni del flusso sarebbe un’aggiunta preziosa, consentendo una misurazione più diretta dell’esposizione e dei rischi. Può anche essere utilizzato per migliorare drasticamente l’efficienza delle misure di mitigazione come per esempio la bonifica. Nell’ambito di questo progetto verranno utilizzati campionatori di flusso passivi che possono essere integrati nel nuovo protocollo analitico.

A causa delle proprietà chimiche di PFAS, la maggior parte delle tecnologie di bonifica esistenti non fornisce soluzioni di trattamento sostenibili adeguate. Proponiamo un toolkit di promettenti tecnologie innovative di bonifica per PFAS. Saranno identificati e testati treni tecnologici per ottimizzare gli approcci di bonifica al fine di eliminare i contaminanti dall’ambiente.

La valutazione se una determinata contaminazione da PFAS è dannosa è generalmente disciplinata da un quadro normativo. Il progetto si propone di sviluppare un approccio pragmatico alla valutazione del rischio e dell’effetto, basandosi su test di ecotossicità standardizzati esistenti. Un’attenzione particolare sarà data alla valutazione del rischio per miscele di diversi PFAS noti o sconosciuti.

Andrea Franzetti

Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra

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