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Lia Tirabeni

Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale

CAPIRE: un progetto e uno strumento digitale per relazionarsi con le differenze culturali in Europa

Eliminando le barriere commerciali e i controlli alle frontiere tra i suoi Stati membri e introducendo standard uniformi, l’Unione Europea ha creato un grande mercato comune.

CAPIRE – acronimo che sta per Cultural Adjustment Project for Improving Relations in Europe – è un progetto Erasmus+ finanziato nell’ambito dell’azione KA220-HED – Cooperation Partnerships in Higher Education (Call 2022) che mira a colmare le differenze culturali nell’Unione Europea.

Eliminando le barriere commerciali e i controlli alle frontiere tra i suoi Stati membri e introducendo standard uniformi, l’Unione Europea ha creato un grande mercato comune. In un contesto economico e sociale in cui le relazioni commerciali e gli scambi tra organizzazioni e persone provenienti dai diversi Paesi dell’Unione Europea sono in continuo aumento, le diversità linguistiche e culturali dei Paesi costituenti costituiscono un grosso svantaggio rispetto ad altri grandi blocchi economici (per esempio gli Stati Uniti).

Una delle missioni delle Università europee dovrebbe quindi essere anche quella di preparare studenti e studentesse per il futuro mercato del lavoro attrezzandoli adeguatamente a interagire e a relazionarsi con le differenze culturali altrui. In tale direzione si muove il progetto CAPIRE, che vanta un partenariato costituito da 5 Università europee: oltre all’Università di Milano-Bicocca, sono presenti le Università Gustave Eiffel (Francia), Osnabrueck (Germania), Nicolaus Copernicus (Polonia) e, infine, Twente (Paesi Bassi) come capofila.

Il progetto, oltre a favorire lo scambio di conoscenze tra i partner coinvolti, mira allo sviluppo congiunto di un metodo innovativo per interagire con le differenze culturali: la costruzione del Cultural Sensitizer, strumento di formazione digitale che sfiderà le persone – studenti, studentesse e professionisti, nel pubblico come nel privato – ​​a interfacciarsi con situazioni interculturali realistiche (in ambito lavorativo e privato) da risolvere. Lo strumento fornirà loro, in tempo reale, spiegazioni e ulteriori informazioni circa il retroterra culturale di coloro con cui interagiscono. Attraverso questo strumento sarà anche possibile fornire a docenti universitari un metodo semplice per porre studenti e studentesse di fronte a situazioni reali di diversità culturali da risolvere. 

Il risultato atteso è che questo strumento aumenti la conoscenza e l’interesse verso queste importanti questioni. Il Culture Sensitizer non sarà solo utile per preparare studenti e studentesse a un soggiorno estero o a lavorare all’estero, ma avrà anche un effetto sulla gestione della diversità culturale più in generale. Le Università europee sono oggi sempre più internazionalizzate e la diversità culturale, tanto tra studenti e studentesse quanto tra docenti, è notevolmente aumentata, per questa ragione lo strumento potrà essere utile per lo sviluppo di politiche più inclusive e attente alla diversità in tutte le sue forme. Il Culture Sensitizer sarà altrettanto utile per coloro che, a vario titolo, operano nel mondo degli affari e del commercio internazionale e per soggetti privati ​​e pubblici che si occupano di tematiche interculturali. In sintesi, il progetto e lo strumento che ne scaturirà potranno aiutare cittadini e cittadine europei a CAPIRE (da qui l’acronimo) meglio le reciproche differenze culturali, aiutandoli a relazionarsi in modo più efficace. 

 

Co-funded by the Erasmus+ Programme of the European Union. 2022-1-NL01-KA220-HED-000085418

Lia Tirabeni

Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale

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