Barbara Marà
Formazione e impegno sociale, il “modello” Piazza dei Mestieri
Portare il lavoro all’interno della formazione dei giovani, stimolare le competenze trasversali, favorire l’autostima scoprendosi in grado di fare qualcosa di bello. Sono questi i tre obiettivi alla base del modello Piazza dei Mestieri. Nata a Torino venti anni fa e ora presente anche a Catania e a Milano, dove ha aperto una sede in via Miramare tra la Bicocca e Sesto San Giovanni, è una organizzazione che si occupa di formazione, produzione e interventi di carattere sociale. Risposte complesse a esigenze complesse, dicono i responsabili della sede di Milano.
L’impegno sociale
L’impegno sociale ha caratterizzato sin da subito le attività della sede Milanese della Piazza dei Mestieri. Uno fra i diversi interventi realizzati, anche in accordo con il Municipio 2, è stato la “Casa dei compiti”, un servizio messo a disposizione degli studenti del quartiere per aiutarli nelle materie in cui sono più carenti.
«La dispersione scolastica – dice Lorenzo Damiani, che nella sede di Milano “si occupa di progetti per il territorio- ha all’origine un errato percorso di orientamento, il risultato è che nel giro di uno o due anni i ragazzi escono dal percorso scolastico. Per questo facciamo percorsi di orientamento con le scuole medie con cui siamo in rete, per potere garantire ai ragazzi un percorso che parte dalla scoperta di sé: chi sono, cosa voglio fare, cosa mi piace fare». Lo confermano anche alcune storie: Paul, con due bocciature e un rifiuto scolastico, è diventato un pilastro di un ristorante stellato; Yana e Ledjano, provenienti da contesti difficili, hanno trovato una nuova speranza diventando apprendista parrucchiera e parrucchiere ufficiale. Per questo sono nate delle vere e proprie business unit che operano sul mercato; in esse i ragazzi si affiancano ai maestri artigiani, apprendendo le modalità più efficaci per rispondere alle esigenze del cliente. In Piazza dei Mestieri è così possibile trovare un bar e un ristorante aperti al pubblico, acquistare birra e cioccolato prodotti internamente, partecipare a giornate aperte del salone di acconciatura: tutte attività guidate da professionisti del settore e a cui i ragazzi contribuiscono direttamente. Ogni business unit è in costante collegamento con le strutture formative ed educative.
Piazza dei Mestieri a Milano
“Sbarcati” a Milano, nella primavera del 2022, «abbiamo trovato un quartiere con grandi bisogni dal punto di vista dell’interazione dei cittadini, quindi abbiamo lanciato un bando per favorire la partecipazione della cittadinanza a eventi di carattere ludico e ricreativo», aggiunge Damiani. Attraverso l’ascolto del territorio vengono realizzate azioni per rispondere a esigenze concrete della collettività. Oltre alla Casa dei Compiti ci sono i progetti di orientamento nelle scuole medie per combattere la dispersione scolastica, gli eventi culturali per offrire al territorio e ai suoi residenti spazi e momenti di convivialità e socialità e tanto altro ancora. C’è anche la formazione per gli adulti attraverso percorsi per le aziende e i loro dipendenti ma anche per chi è uscito dal mondo del lavoro.
Il modello
«La Piazza dei Mestieri – chiosa Dario Odifreddi, presidente dell’omonima fondazione – è un modello originale di sistema duale che coniuga al suo interno formazione, attività produttive e culturali. Un percorso che si conclude con l’inserimento dei giovani adolescenti nel mondo del lavoro. Una proposta a tutto tondo, attenta alla personalizzazione del percorso per ogni giovane, che riscopre così il gusto di valorizzare il proprio talento».
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